Premi di produzione: cosa sono e come funzionano

Giovane studente alla lavagna

Il Bonus più utilizzato per incentivare i dipendenti!

Premessa

Vengono chiamati in vari modi, bonus, premi di produzione, incentivi legati alla produttività, e tante altre denominazioni più o meno fantasiose.

In soldoni parliamo sempre della stessa cosa: un incentivo economico che il datore di lavoro eroga in busta paga, secondo tempistiche prestabilite, al lavoratore performante che raggiunge gli obiettivi assegnati.

Come funzionano i premi di produzione? Te lo spiego in questo articolo.

Cosa sono i premi di produzione?

Si parla di premi produttività per intendere un importo erogato in busta paga secondo tempistiche stabilite (fine anno, semestrale, trimestrale, ecc. ecc.) per premiare la produttività/redditività/efficienza del lavoratore.

Il dipendente che ha raggiunto con successo l’obiettivo assegnato viene premiato con un bonus in busta paga, ovvero un extra rispetto al suo stipendio base. Questo è un modo per gratificare/incentivare il lavoratore performante.

È basilare che l’incremento della produttività sia verificabile, quantificabile e misurabile rispetto ad un parametro/dato antecedente, ce lo chiede l’Agenzia delle entrate!

Premi di produzione

Meglio premunirsi e scrivere tutto su un bel documento, all’inizio di ogni anno solare, da visionare con il lavoratore e da fargli controfirmare per accettazione. Mi raccomando!

Premi di produzione: quanto resta in tasca al dipendente?

Inizialmente, i bonus legati alla produttività venivano tassati in pieno quanto rientravano a tutti gli effetti nel reddito imponibile IRPEF.

Pian piano l’erogazione dei premi è diventata una pratica sempre più diffusa, tanto che nel DL n.50/2017 si è operata una parziale detassazione dei premi di produttività, ovvero sono stati assoggettati ad una percentuale di tassazione svincolata rispetto all’aliquota IRPEF a cui è soggetto il dipendente.

Per i contratti stipulati in data successiva il 24 aprile 2017, la Legge di bilancio 2018 prevede:

  • Il dipendente giova di una tassazione agevolata al 10% fino ad un importo massimo annuale di 3.000 euro.
  • Qualora in azienda ci sia il coinvolgimento paritetico dei lavoratori, il dipendente beneficia anche di un’agevolazione di natura contributiva: la totale decontribuzione per una quota di premio di risultato non superiore ad 800 euro. Ovvero: il lavoratore non versa su tale importo i contributi a proprio carico.

La tassazione è pari allo 0%, oltre che piena decontribuzione per azienda e lavoratore, qualora il premio venga erogato in servizi (trasporti, asilo nido, buoni spesa, buoni carburante, ecc. ecc), il cosiddetto welfare aziendale.

Premio di produzione al dipendente

Semplifichiamo:

Per detassazione dei premi di risultato si intende un’aliquota fissa pari al 10% che sostituisce l’aliquota Irpef, l’addizionale comunale e quella regionale. Inoltre, in caso di coinvolgimento paritetico dei lavoratori, è prevista la decontribuzione su una parte del premio, pari ad un massimo di 800 euro.

Questa agevolazione è stata introdotta in sostituzione dell’aumento a 4.000 euro dell’importo ammesso al bonus fiscale e prevede come requisito fondamentale il coinvolgimento paritetico dei lavoratori.

L’agevolazione si applica qualora i contratti collettivi prevedano strumenti e modalità di coinvolgimento dei dipendenti, attraverso un piano che stabilisca, ad esempio, la costituzione di gruppi di lavoro nei quali operano responsabili aziendali e lavoratori finalizzati al miglioramento o all’innovazione di aree produttive.

Si tratta in sostanza di imprese che prevedano la “partecipazione dal basso” dei dipendenti nelle scelte aziendali: è questo il requisito necessario per poter fruire della decontribuzione fino ad 800 euro del premio aziendale erogato ai dipendenti.

Sulla decontribuzione dei premi di produttività 2019 è intervenuta anche l’INPS con un’apposita circolare esplicativa. In merito alla decontribuzione prevista per la quota dei premi di risultato non superiore a 800,00 euro sono previste:

  • Una riduzione, pari a venti punti percentuali, dell’aliquota contributiva IVS a carico del datore di lavoro;
  • L’esclusione di ogni contribuzione a carico del dipendente;
  • La corrispondente riduzione dell’aliquota di computo per il calcolo del trattamento pensionistico.

Quali sono i requisiti per la detassazione dei premi di risultato?

  • Lato azienda: è necessario il deposito del contratto/accordo aziendale presso l’ITL (ex DTL) entro il termine di 30 giorni dalla sottoscrizione, in modalità telematica. L’obiettivo è monitorare le prassi attuate nelle singole imprese o a livello locale, verificandone la conformità alle norme di legge.
  • Lato dipendente: sono ammessi a beneficiare del regime di favore i lavoratori che nell’anno precedente a quello di percezione del premio hanno percepito reddito di lavoro dipendente per un importo non superiore a 80.000 euro annui.
Requisiti detassazione premio

Premi di produzione vs. welfare aziendale

Come accennato al paragrafo 2, il premio di produttività può essere erogato mediante la fruizione di beni e servizi all’interno di un piano welfare.

In questo caso il lavoratore non riceve soldi cash ma può utilizzare un bonus in termini di servizi appunto, pertanto non è tassato o meglio: non concorre alla determinazione del massimale per il calcolo delle esenzioni fiscali, pertanto è esente sia dal punto di vista contributivo che fiscale.

Il riferimento normativo di riferimento è l’articolo 51 del TUIR al comma 2, 3 e 4.

Anche per convertire i premi in misure di welfare è necessario che ne sia data apposita indicazione all’interno dei contratti o degli accordi collettivi.

In ogni caso, la conversione dei premi di produttività in welfare è abbastanza conveniente sia per l’azienda che per il dipendente, il quale potrà fruire di diversi servizi, tra cui:

  • Contributi per l’assistenza sanitaria;
  • Contributi alla previdenza complementare;
  • Spese per finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto messe a disposizione direttamente dal datore di lavoro mediante convenzioni con aziende esterne.

Tutti i casi nel dettaglio sono analizzati nella Circolare dell’Agenzia delle Entrate n.5/E del 2018.

Conclusione

Adesso sai come funzionano i premi di risultato. Puoi utilizzarli consapevolmente per incentivare i tuoi dipendenti a massimizzare impegno e resa lavorativa.

Economicamente farlo ti costa, ma sei consapevole che questo va a vantaggio della produttività, quindi i soldi che spendi sono un investimento.

Hai però la possibilità di scegliere se farlo utilizzando i premi di produzione di cui ti ho parlato, oppure utilizzando il welfare aziendale.

A te la scelta.